Si è tenuto nei giorni scorsi il workshop “La Rivoluzione musicale nell’era digitale”, durante il quale la New Market Lead di Spotify Italia Veronica Di Quattro ed il Presidente di FIMI Enzo Mazza hanno affrontato un dibattito sulle tendenze dell’industria musicale e del mercato italiano, confrontandosi con Lino Prencipe, Director Digital & Business Development di Sony Music Entartainment Italy, e Mario Limongelli, Presidente PMI.
L’introduzione del Presidente Mazza ha portato in rilievo i trend che attraversano il modo musicale attualmente, spostando parte dei ricavi e delle vendite dai supporti fisici alla fruizione fluida e possibile con il digitale. Dal 1996 ad oggi lo sviluppo del digitale si è mostrato in progressiva crescita e nel 2012 ha registrato un +31%, di cui il 77% appunto derivante dal mondo dello streaming. Il panorama risulta quindi positivo, nonostante le criticità certamente esistenti e rappresentate principalmente dalle esitazioni nella definizione di un’agenda digitale che regoli il mondo della fruizione digitale e supporti l’offerta legale che l’industria è riuscita a costruire faticosamente negli ultimi anni.
Sta proprio in questa diversificazione dell’offerta, e nella varietà di quanto oggi le numerose piattaforme esistenti permettano di proporre legalmente, la grande opportunità di un mondo che ha colto la sfida dell’innovazione tecnologica.
Spotify, che ha introdotto i propri servizi di offerta in streaming solo due mesi fa, conferma quanto anticipato dal Presidente Enzo Mazza, affermando che nel solo primo mese di attività sono stati registrati 55 milioni di brani ascoltati in streaming, e che i trend di conversione dai profili totalmente free agli abbonamenti rispecchiano le previsioni e gli andamenti riscontrati negli altri paesi europei (attestandosi intorno al 20%).
Di notevole importanza il tema introdotto dalla Di Quattro, che ha evidenziato la mission con cui la stessa azienda svedese sia nata, quella cioè di combattere la pirateria attraverso lo sviluppo di un servizio innovativo e corrispondente alle nuovi abitudini di consumo degli utenti.
Fonte: Dirittodautore.it